Resterà forse sorpreso nel vedere i miei caratteri, ma la necessità mi spingie spinge a ricorrere a Ella, conoscendo a pieno quanto il suo cuore sia capace a interporsi per persone che gli professarono, e gli professano stima riconoscenza, e amicizia.
Come V. S. Vostra Signoria sa che fin da un’anno il Signore Dottore Giovanni Gayë ha dimorato in mia casa, e per il med.o ne ricevessimo più vuolte volte le sue buone nuove che ci furono in verità di piena consolazione. Dopo puochi pochi giorni entrato il d.o detto Signore Gayë in mia casa incominciò una lenta malattia che sempre più si fece seria, benché per nostra parte si facesse tutto a vantaggio del Signore Gayë onde ottenere miglioramento. L’indefesso studio continuato e le molte altre occupazioni del ridetto Gayë aumentarono di giorno in giorno la sua malattia per il che si dové ricorrere al medico almanse e al Signore n n1 Medico Inglese inviato dalla famiglia inglese a lei cognita; con questi soccorsi e con la nostra fraterna servitù si poteva rendere il male del Signore Gayë più leggero, ma tornando ogni mese a fare del sangue per bocca, credei bene di chiamare i migliori Professori di Firenze per consultare fra loro cosa fare per sollievo del povero Dottore Gayë. Fu deciso di mutare aria e portarsi a Pisa o Roma nei primi del corrente 7bre 1840 ma cosa serví tutto questo quando Gayë deve allettarsi e rimanervi per lungo tempo, meno che si levava ogni 4 o 6 giorni da noi ajutato aiutato]poiche poiché la sua debolezza era tale da non esser capace nepure neppure di vestirsi? In questo stato di cose raddoppiarono i nostri dispiaceri, e le nostre premure per questo disgraziato, e mia Moglie Virginia e è dovuta rimanere in letto per lungo tempo e tallora talora è in convalescenza atteso le nottate fatte al rid.o ridetto Signore Gayë e ai continui dispiaceri. Entrando il mese d’agosto crescieva cresceva il male di giorno in giorno, e Gayë sentendo il male e il dispiacere di non potere ultimare la sua opera fatiga fatica di dieci anni di sudori, si affliggieva affliggeva benché noi si procurasse di sollevando e di renderlo più tranquillo che fosse possibile. Arrivati così alla sera del perduto 26. agosto ed essendo il Dottore Gayë a 6 ore di sera seduto in una Poltrona sonò con fretta il campanello da noi dato gli, per il che si volò nella sua camera e si trovò al quanto aggravato di palpito proveniente dai polmoni che aveva molto ammalati; si corse nel momento fuor di noi chi per il medico, e chi per chiamare persone poiché ben si conosceva che il povero Dottore aveva poca più di vita. Venuto il medico si prese di peso e si mise in letto dandogli quei rimedi che l’arte medica richiede. In questo tempo corsi dalla Famiglia Inglese a lei cognita perché avessero di nuovo mandato il medico Inglese, come in fatti venne in compagnia di tutta la ridetta famiglia Inglese, che per dire il vero molto si sono postati per il bene del Signore Gayë. Circa le sette il palpito cessò per 8 o 10 minuti e noi tutti si credé segnò di tregua e ci si consolava a vicenda; si riaffacciò di nuovo il palpito ed essendo i medici al letto, la famiglia inglese parimente e noi tutti, Virginia mia moglie asciugava al povero Dottore Gayë l’immenso sudore che le veniva dalla fronte e così Oh Dio stringendo la mano a mia moglie cessò di vivere! Come potrò esprimerle in questo stato di angustia il nostro straordinario dispiacere. Virginia cadde svenuta, e restò priva di sensi più ore, i Signorri Inglesi rimasero di sasso, io poi non so dirle cosa facessi essendo ormai da un anno venuto non amico di Gayë ma fratello. Così essendo le cose si credé bene di prevenire quel giovane legato di Prussia amico anche di Gayë e di v vostra Signoria onde vedere di concertare tutto per tumulare il povero Gayë; si avvisò anche il Tribunale poiché così vuole la legge, e la mattina di poi venuto il Tribunale in mia casa prese tutto quanto era di proprietà di Gayë e sigillando le cose sino aq. qualche ordine fù fu tolto tutto di mia casa. La sera di poi fù fu incassato il Signore Gayë e secondo il suo costume fù fu portato vi di casa, che costì pure, si provò tanta amarezza da non avere termini dà significarne. Prima però di metterlo in cassa vennero le Signiori Inglesi, e portarono un pittore per fare 2 ritratti al povero Gayë, uno dei quali per ricordo di questi Inglesi, l’altro per mandarsi alla famiglia di Gayë unito a una bietta2 di capelli tagliati con le mani proprie dalla Signore Inglese che piansero unitamente a mia moglie. Il Legato di Prussia a lei cognito dette il permesso di sezzionare sezionare il corpo di Gayë per bene comune, e trovarono i medici i polmoni di Gayë pieni di tubercoli. Conosciuta la malattia etica affatto, dovei cominciare dal dar via il letto intiero intero, con molta imbiancheria si da letto quanto da mani ce poiché noi in Italia non si usa roba di Etici e dovei scapitare molto. Di più siccome il povero Gayë era 4 in 9 mesi che mangiava in casa, ero io quello che spendevo in tutto cioè in vitto, medicine, latte di somara che ho dovuto tutti saldare poiché conoscevano me. Di più la Gigia mia serva a lei cognita ha prestato per 103 mesi una servitù a Gayë che mi sarebbe dificile difficile spiegargne spiegarne senza averle dato mai ricompensa; prometteva però il povero Dottore di ricompensare tutti giacché sperava di tornare in salute, ma essendo morto come dissi, non poté poveretto ricordarsi di nessuno. L’incaricato di Prussia a lei cognito riconoscendo tutto quanto abbiamo fatto a Gayë, scrisse subito la morte a un suo amico del paese di Gayë onde desse questa funesta notizia ai parenti di Gayë, e le diceva anche in d.a detta lettera lo scapito nostro onde la Madre, e il fratello avessero saputo ricompensare chi molto aveva fatto per il suo Fratello Dottore Gayë.4 Sapendo che Ella conosce bene la famiglia di Gayë, e se non sbaglio che il Fratello del Dottore Gayë studi in codesta Università di Berlino, mi sono fatto ardito di scrivergli onde parli o scriva a questo suo fratello, facendo a esso conoscere che oltre la gran servitù prestata a suo Fratello sono in rimessa di 80 scudi fra scapito di letto, imbiancaria vitto di 4 in 5 mesi, Due mesate di pigione, medicine e latte di somara. Conoscendoci lei pienamente potrà in voce o in lettera fare conoscere chi siamo, e in caso che non servisse le farò scrivere dal Legato di Prussia, e da questi Signori Inglesi che sanno tutto precisamente.
Spero che tutto andrà in regola dovendo trattare con persone educate e riconoscenti come spero che saranno madre e fratello dal rid.o Dott Gayë e che non vorranno dopo grand grandi dispiaci dispiaceri, servitù ed altro, che io rimanga sagcrificato sacrificato di 80 o 90 scudi.Perdoni adunque se di tanto l’incomodo e con la speranza che V.S. si presterà per quanto le ho esposto, anticipo i miei distiniti distinti ringraziamenti e quei di Virginia che le fa mille saluti. Quando mi risponde farà grazia di notarmi il Paese di Gayë e il nome della Madre, e del Fratello, e se ora non si trovasse d.o detto fratello del Dottore Gayë in Berlino, potrà mandarle questa mia lettera unita a una sua per dirle ciò che crede di noi.
P. S. mi farà grazia di rispondermi più presto che sia possibile.
Sie werden sich vielleicht wundern, meine Handschrift zu sehen, aber die Notwendigkeit drängt mich, mich an Sie zu wenden, da ich genau weiß, wie sehr Ihr Herz fähig ist, für Menschen einzutreten, die Ihnen gegenüber Wertschätzung, Dankbarkeit und Freundschaft bekundet haben und bekunden.
Wie Euer Hochwohlgeboren wissen, hat Herr Giovanni Gayë seit einem Jahr in meinem Haus gewohnt, und durch den Arzt haben wir mehrmals erfahren, dass es Ihnen gut geht, was uns wahrlich ein großer Trost war. Einige Tage, nachdem besagter Herr Gayë in mein Haus gezogen war, begann eine schleichende Krankheit, die sich immer weiter verschlimmerte, obwohl wir von unserer Seite alles zum Wohle von Herrn Gayë getan haben, um eine Besserung zu erreichen. Das fortgesetzte unermüdliche Studium und die vielen anderen Beschäftigungen des besagten Gayë verschlimmerten seine Krankheit von Tag zu Tag, weshalb man den Arzt aus Almanza5 und den englischen Arzt, der von der Ihnen bekannten englischen Familie geschickt wurde, konsultieren musste; mit diesen Hilfen und unserem brüderlichen Beistand konnten die Leiden von Herrn Gayë gelindert werden, aber da er jeden Monat wieder Blut spuckte hielt ich es für angezeigt, die besten Professoren von Florenz zu rufen, um untereinander zu beraten, was zur Linderung des armen Dr. Gayë zu tun sei. Eine Luftveränderung wurde beschlossen, er sollte sich zu Beginn des laufenden September6 1840 nach Pisa oder Rom begeben, aber was nützt das alles, wenn Gayë sich hinlegen und dort für eine lange Zeit bleiben musste, es sei denn, dass er alle 4 oder 6 Tage mit unserer Hilfe aufstand, denn er war so schwach, dass er sich nicht einmal selbst anziehen konnte? Unter diesen Umständen haben sich unsere Sorgen und Nöte wegen dieses Unglücklichen verdoppelt. Meine Frau Virginia musste lange Zeit das Bett hüten und erholt sich derzeit von wegen des besagten Hernn Gayë schlaflos verbrachten Nächten und von ihren ständigen Sorgen. Mit Beginn des Monats August nahm die Krankheit von Tag zu Tag zu, und Gayë spürte die Krankheit und den Kummer darüber, dass er seine Arbeit von zehn mühevollen Jahren nicht beenden konnte, und quälte sich, obwohl wir uns bemühten, ihn zu entlasten und ihn so weit wie möglich zu beruhigen. Als wir so am Abend des verlorenen7 26. August ankamen und während Dr. Gayë um 6 Uhr abends in einem Sessel saß, läutete er eilig die Glocke, die wir ihm gegeben hatten, woraufhin man sich eiligst in sein Zimmer begab und ihn dort durch das Pochen, das von seiner sehr kranken Lunge ausging, in deutlich schlechterer Verfassung vorfand, und im selben Augenblick eilte man aus dem Zimmer, der eine, um den Arzt zu holen, der andere, um Leute zu rufen, denn wir wussten sehr wohl, dass der arme Dr. nur noch kurze Zeit zu leben hatte. Als der Arzt kam, nahm man ihm die Last8, legte ihn ins Bett, während ihm der Arzt die Mittel verabreichte, die die Heilkunst erfordert. Zu diesem Zeitpunkt bin ich zu der Ihnen bekannten englischen Familie geeilt, damit sie den englischen Arzt wieder schickten, und er kam dann in der Tat in Begleitung der gesamten besagten englischen Familie, die, um die Wahrheit zu sagen, viel für das Wohl von Herrn Gayë getan hat. Gegen sieben Uhr hörte der Herzschlag für 8 oder 10 Minuten auf, und wir alle glaubten, es zeigte den Stillstand an, und trösteten uns gegenseitig; dann setzte das Pochen wieder ein, und während die Ärzte sich an seinem Bett befanden, die englische Familie ebenfalls, und wir alle, wischte Virginia, meine Frau, dem armen Dr. Gayë den starken Schweiß von der Stirn, und, ach Gott, so, während er die Hand meiner Frau drückte, hörte er auf zu leben! Wie kann ich Ihnen unseren außerordentlichen Kummer in diesem verzweifelten Zustand mitteilen? Virginia wurde ohnmächtig und blieb mehrere Stunden lang ohne Besinnung, die Engländer waren fassungslos, und ich kann Ihnen nicht sagen, was ich getan habe, denn ich war seit einem Jahr nicht Gayës Freund, sondern sein Bruder geworden. Während die Dinge so standen, hielt man es für das Beste, diesen jungen Legaten aus Preußen kommen zu lassen, der auch ein Freund von Gayë und Euer Hochwohlgeboren war, damit er alles veranlasste, um den armen Gayë beizusetzen; das Gericht wurde ebenfalls informiert, da dies das Gesetz verlangt, und am Morgen des folgenden Tages kam das Gericht in mein Haus, nahm alles, was Gayës Eigentum war, und nachdem die Sachen versiegelt wurden, bevor irgendein Beschluss erging, wurde alles aus meinem Haus entfernt. Am nächsten Abend wurde Herr Gayë aufgebahrt und, wie es Sitte war, ins Haus gebracht, auch wenn es teuer war, und man empfand so viel Bitterkeit, dass es keine Worte gibt, um es zu beschreiben. Bevor er jedoch eingesargt wurde, kamen die englischen Damen und brachten einen Maler mit, um zwei Porträts des armen Gayë zu malen, eines zum Andenken für diese Engländer, das andere, um es an Gayës Familie zu schicken, zusammen mit einer Haarsträhne, die eigenhändig von der englischen Dame geschnitten wurde, die mit meiner Frau weinte. Der Ihnen bekannte preußische Legat gab die Erlaubnis, Gayës Leiche zum Wohle der Allgemeinheit zu sezieren, und die Ärzte stellten fest, dass Gayës Lunge voller tuberkulöser Knötchen war. Da ich die ethische Krankheit9 durchaus kannte, musste ich beginnen, das ganze Bett wegzugeben, sowohl mit viel Bettwäsche als auch Handtücher, denn in Italien verwenden wir keine Dinge der an Tuberkulose Erkrankten, und ich musste viel dazubezahlen. Da der arme Gayë vier von neun Monaten zu Hause gegessen hatte, war ich derjenige, der für alles aufkam, d.h. für Essen, Medizin, Eselsmilch, was ich alles begleichen musste, da man mich kannte. Außerdem hat meine Dienerin Gigia, die Ihnen bekannt ist, Gayë 10 Monate lang ihren Dienste erwiesen, was ich mir nur schwer erklären kann, ohne ihr jemals eine Entlohnung gegeben zu haben; der arme Doktor versprach jedoch, alle zu entlohnen, da er hoffte, wieder gesund zu werden, aber da er, wie ich sagte, tot ist, kann der Ärmste sich niemandem erkenntlich zeigen. Der Beauftragte von Preußen, der Ihnen bekannt ist, hat in Anerkennung all dessen, was wir für Gayë getan haben, unmittelbar dessen Tod einem seiner Freunde in seinem Heimatort mitgeteilt, damit er diese traurige Nachricht den Verwandten von Gayë überbringe, und er hat ihnen auch in besagtem Brief unsere Auslagen mitgeteilt, damit die Mutter und der Bruder Bescheid wussten, wie sie diejenigen entschädigen können, die so viel für ihren Bruder Doktor Gayë getan hatten. Da ich weiß, dass Sie die Familie Gayë gut kennen und dass, wenn ich mich nicht irre, der Bruder von Dr. Gayë an dieser Universität in Berlin studiert, habe ich es gewagt, Ihnen zu schreiben, Sie möchten mit diesem Bruder sprechen oder ihm schreiben und ihm mitteilen, dass ich zusätzlich zu dem großen Dienst, den ich seinem Bruder erwiesen habe, Auslagen in Höhe von 80 Scudi habe für die Kosten des Bettes, Wäsche, die Verpflegung für 4 bis 5 Monate, zwei Monatsmieten, Medikamente und Eselsmilch. Können Sie, da Sie uns sehr gut kennen, ihnen entweder mündlich oder schriftlich mitteilen, wer wir sind, und wenn das nicht hilft, werde ich Ihnen von dem preußischen Legaten, und von diesen Engländern, die über alles im Bilde sind, schreiben lassen.
Ich hoffe, dass alles in geregelten Bahnen verlaufen wird, wenn ich es mit höflichen und dankbaren Menschen zu tun habe, wie Mutter und Bruder des besagten Dr. Gayë es hoffentlich sind, und dass sie nicht wollen, dass ich nach großen Unannehmlichkeiten und allerlei Dienstleistungen 80 oder 90 Scudi vergeblich aufgewendet habe. Verzeihen Sie mir also, wenn ich Ihnen Unannehmlichkeiten bereite, und in der Hoffnung, dass Euer Hochwohlgeboren dem Gesagten Ihre Aufmerksamkeit schenken, nehme ich meinen ausdrücklichen Dank vorweg und den von Virginia, die Ihnen tausend Grüße übermittelt. Wenn Sie mir antworten, seien Sie bitte so freundlich, mir Gayës Heimatort und den Namen seiner Mutter und seines Bruders mitzuteilen, und wenn sich der besagte Bruder von Dr. Gayë jetzt nicht in Berlin befindet, können Sie ihm diesen Brief von mir zusammen mit einem von Ihnen schicken, um ihm mitzuteilen, was Sie von uns halten.
P. S. Bitte tun Sie mir den Gefallen, so bald wie möglich zu antworten.